martedì 24 marzo 2009

Guerra agli animalisti (cosa?!?!?!?!?)

Fonte: www.lastampa.it/lazampa

Al Sud volontari aggrediti e auto bruciate: «Nessuno deve nutrire i randagi assassini»


TORINO
Sta succedendo quello che mai avrei creduto possibile qui, in una cittadina civile: siamo in guerra, due volontarie che portavano cibo ai cani sono state aggredite: una ha una ferita alla testa e all’altra hanno sfasciato la macchina».

Angela vive in Puglia, a Barletta, a molti chilometri dalle spiagge dove la settimana scorsa un branco di randagi ha sbranato e ucciso un bambino e ferito gravemente una ragazza. Ma, dopo il dramma di Scicli, la psicosi è esplosa in tutto il Sud. E nel mirino sono finiti non soltanto i cani, ma anche i volontari che da sempre danno loro da mangiare.
«Ormai siamo al delirio - racconta Valentina Raffa, che vive a Modica, dove il sindaco ha firmato un’ordinanza che consente di eliminare i randagi -. Tagliano l’erba per non offrire rifugio e scampo ai cani, l’ordine è di accalappiare o uccidere tutti gli animali, anche quelli già sterilizzati. Orde di cacciatori hanno assaltato le farmacie per comperare veleno. Stanno preparando polpette letali. Noi volontarie siamo poche, ci minacciano tutti i giorni, ma cerchiamo di salvare tutti i cani che riusciamo a raggiungere».

Il diario quotidiano di Valentina raggiunge le caselle di posta elettronica di tutte le associazioni animaliste sembra un bollettino di guerra con le cifre dei «caduti» e dei «salvati», caricati in auto e portati via di corsa attraverso i campi, di nascosto per evitare ritorsioni e minacce.

Il tam-tam arriva sino alle associazioni animaliste di Milano, Bolzano, Torino: si cercano «stalli» cioè soste temporanee per cuccioli e cani adulti, «dateci una mano, se ne adottate uno a testa li salviamo tutti» scrive Domenica. Oggi sette cani partiranno per Milano, «cerchiamo di svuotare le campagne per evitare la strage».

«Ieri sera sono scesa a Marina di Modica con alcuni amici - continua Valentina - all’ entrata c’erano i carabinieri che stazionavano, i cani erano circondati ed avevano una fame pazzesca. Se nessuno li nutre, diventano ancora più pericolosi. Ma i giustizieri vogliono ucciderli e minacciano noi: al buio abbiamo cercato di vedere se ci fosse qualche boccone velenoso in giro. Sono scesa io sola, gli altri hanno avuto paura, i cani erano furiosi, e gli uomini che li braccavano arrabbiati quasi quanto loro».

Ieri Valentina è tornata in strada ha raccolto cinque cuccioli che si erano rifugiati in un cassonetto. «Adesso ci chiama anche il Comune - racconta - anche se non è compito nostro raccogliere i randagi. Il problema è che se adesso il cane del vicino abbaia lo segnalano come pericoloso e lo fanno portare via. Così aumentano gli abbandoni: la gente qui non vuole problemi».

L’emergenza è gestita con i soldi dei volontari e delle donazioni, anche se nella sola Sicilia in tre anni sono arrivati tre milioni di euro per la lotta al randagismo. Dove sono finiti? Se l’è chiesto il sottosegretario alla Salute Francesca Martini facendo in conti in tasca ai sindaci che sono responsabili per legge.

Un’idea i volontari se la sono fatta ma non possono raccontarla, senza contare che mafia e camorra hanno fiutato il business ormai da anni, ogni cane frutta qualche euro al giorno e così i «gestori» dei canili privati sperano che il numero dei randagi aumenti: più cani più soldi, e se mancano animali si «rubano», anche dai giardini privati. «Qui è la normalità, come gli avvelenamenti - spiega Viviana Nastasi di Catania -. A noi hanno ucciso Boldo nell’ambulatorio veterinario del Comune, l’hanno avvelenato, sarebbe stato adottato il giorno dopo. Perché? Non lo sappiamo forse è stata una minaccia a noi volontarie, abbiamo fatto la denuncia ma forse non lo sapremo mai».


Gli "Uomini" mi fanno davvero schifo...

mercoledì 18 marzo 2009

Il "branco" di cani di Scicli.

L'articolo che copio brutalmente, mi sembra un quadretto che non lascia dubbi sul motivo di tanta aggressività da parte dei cani randagi di Scicli. Questi cani sono stati abbandonati, privati del cibo, maltrattati come se fossero meno di spazzatura... il risultato è questo, non posso dar loro torto... noi "uomini" come ci comporteremmo al loro posto? Avete presente il film "Alive"? Sperduti sulle montagne, un "branco di persone" che non potrebbe far altro che mangiare ogni cosa capiti a tiro, compresi i propri simili...

Leggete qui, riporto interamente l'articolo.

Fonte: www.lastampa.it/lazampa

Sono fuggiti dal rifugio dove mangiavano le carcasse dei compagni morti
FABIO ALBANESE
SCICLI (Ragusa)
Feroci. Affamati. Probabilmente impazziti. Sono i cani che Virgilio Giglio teneva nella casa-lager finita sotto sequestro dopo l’arresto del suo proprietario. Cani un tempo normali, meticci domestici buttati in mezzo a una strada, che l’uomo riceveva in affidamento o raccoglieva da solo, nella sua vita da eremita ai margini del paese e della società. Ma anche randagi di seconda generazione, nati liberi e cresciuti selvaggi, diventati branco per sopravvivere e per seguire le leggi della natura, entrati nel canile attraverso i buchi di una recinzione colabrodo, in cerca di cibo e di simili da dominare.

Varcare l’ingresso di «casa» Giglio significa entrare in un abisso d’orrore che forse può spiegare quello che è successo. Ossa accatastate, sporcizia, l’aria impregnata di un odore di morte. I resti appartengono a cani morti di stenti, in gabbie strettissime. E c’è un sospetto terribile: che, morendo, diventassero cibo per gli altri.

Basterebbe questo, dicono gli esperti, per spiegare il livello di aggressività dei branco assassino. La struttura fatiscente, con le recinzioni basse e tutt’altro che sicure, consentiva agli animali di entrare e uscire in qualunque momento.

Eppure, nell’assurda casa-canile di Virgilio Giglio, l’uomo di 62 anni ora in galera per concorso in omicidio colposo, i controlli c’erano stati e la carta bollata circolava. Tutto in regola, anche se i cani andavano e venivano attraverso il recinto colabrodo. Anche se i conti non tornavano: le bestie erano più numerose di quelle catturate dalle guardie comunali, la storia personale del custode non era delle più rassicuranti.

Giglio, a Scicli, lo conoscono tutti. Fino a una decina di anni fa aveva una cartoleria in piazza Italia, che è come dire in pieno centro. Un uomo mite che un giorno decise di piantare tutto e di andarsene a vivere in campagna. Solo con i suoi cani, anche cinquanta alla volta: troppi perché potesse accudirli secondo le regole e i più elementari principi di umanità. E così i cani, pazzi per il lager, sono a poco a poco diventati branco. Già il 2 settembre Giglio era stato denunciato dai carabinieri, dopo che alcuni dei suoi animali avevano aggredito dei turisti sulla spiaggia di Sampieri.

Lui raccontava che quei cani non erano suoi, che nessuno glieli aveva affidati, e che si limitava a dar loro da mangiare, di tanto in tanto. Il sindaco dice che era stata la procura di Modica ad affidare le bestie all’eremita di Scicli, nominandolo «custode giudiziario». Ma il procuratore nega.

L’unica cosa certa, in questo assurdo rimpallo di responsabilità, è che l’amministrazione di Scicli, come quella di Modica, come tante altre in Sicilia, un canile non ce l’ha. Questioni di bilancio, spiegano, e la soluzione adottata è stata quella di pagare una retta a un privato.
C’è anche un documento pesante: appena tre giorni dopo la visita dei vigili, il 5 settembre, gli ispettori mandati dalla Ausl 7 di Ragusa promossero come «idonea» sotto il profilo igienico e sanitario la struttura da cui, sei mesi dopo, sarebbe uscito il branco assassino per fame.

Petizione per i cani di Scicli...

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lunedì 16 marzo 2009

Bimbo ucciso da cani randagi nel Ragusano.

Da: www.libero.it


RAGUSA - Era uscito di casa, approfittando della splendida giornata di sole, per fare una passeggiata sulla sua mountain bike verde, a Sampieri, frazione marinara di Scicli, nel Ragusano, quando e' stato circondato, aggredito e azzannato al collo, alla testa e al torace da una ventina di cani randagi. I morsi del branco, disperso dall'arrivo dei carabinieri, non hanno lasciato scampo a Giuseppe, dieci anni, che e' morto nell'ospedale Maggiore di Modica per le ferite riportate.

L'articolo è molto più lungo, si parla di altre persone aggredite ed un altro bimbo grave, ma non in pericolo di vita, ricoverato in un ospedale della zona.

Come dice l'articolo "verosimilmente" i cani saranno abbattuti... Ma perchè?!
Hanno denunciato l'uomo che avrebbe dovuto assicurarsi che i cani non recassero problemi alle persone, l'hanno accusato di omicidio colposo, di maldetenzione dei cani... la colpa è sua. I cani sono animali, dimostrano con i gesti, talvolta estremi, i loro disagi. Non sono dotati di parola, lo fossero esprimerebbero, come potremmo fare noi, tutti i problemi... Sarebbe più giusto trovare loro una collocazione, ma noi uomini onnipotenti abbiamo potere decisionale per quelle povere bestiole che si trovano in una condizione così disperata da assalire chiunque gli capiti a tiro...
E' come se noi eliminassimo tutte le persone che uccidono per raptus, o che hanno problemi mentali tali da provocare violenza...

Non ho più parole, smetto di scrivere per adesso...