La popolazione dei marsupiali passa nella lista delle specie a rischio perchè devastata da un letale tumore facciale
SYDNEY. Il diavolo della Tasmania, il più grande marsupiale carnivoro al mondo, la cui popolazione è devastata da un letale tumore facciale, passerà nei prossimi giorni dalla lista delle specie minacciate a quella delle specie in pericolo. Lo ha annunciato ieri il ministro delle industrie primarie della Tasmania, David Llewellyn, osservando che quasi metà dell’isola-stato è ormai colpita dalla malattia, che ha ucciso fino al 60% della popolazione. Il marsupiale, che vive solo in Tasmania, è stato reso popolare nei cartoons come compagno d’avventura del coniglio Bugs Bunny e dell’anatra Duffy Duck. Il nome l’ha avuto dai colonizzatori bianchi, per il suo carattere aggressivo e furioso e per i paurosi latrati che emette di notte. Con la nuova classificazione, ha spiegato Llewellyn, potremo applicare le risorse e gli sforzi appropriati per assicurare che i piani di salvataggio per proteggerlo siano finanziati e pienamente operativi. Il governo statale ha inoltre approvato l’avvio di un programma di recupero con la creazione di riserve per la riproduzione di esemplari sani. «In caso di necessità, potremo ricorrere a quegli animali per introdurli di nuovo nella natura», ha detto il ministro. Il tumore, conosciuto come Devil Facial Tumour Disease (Dftd), contiene cromosomi anormali nelle cellule ed è infettivo, e si ritiene che venga trasmesso con i morsi quando gli animali lottano fra loro. Un’altra teoria mette sotto accusa l’alimentazione, avvelenata dai pesticidi o da altre sostanze inquinanti. Una decina di anni fa la popolazione del diavolo si aggirava sui 150 mila individui, ma il Dftd ne ha ucciso oltre la metà in appena cinque anni. Il cancro produce grossi tumori sul muso e sul collo che interferiscono con l’alimentazione e la morte interviene di solito entro sei mesi. Con la sua graduale scomparsa, è tutta la catena alimentare che è colpita, con ripercussioni su altre specie. La sua assenza nelle zone selvatiche e nei pascoli sta contribuendo a un aumento vertiginoso delle carcasse di animali selvatici. Considerati una piaga da combattere nel secolo scorso, avvelenati e catturati per decenni, i diavoli iniziarono a essere protetti per legge solo nel giugno 1941.