venerdì 29 agosto 2014

A chi dobbiamo credere?

Proprio stamattina leggo su una nota testata giornalistica presente anche online un paio di notizie, una assolutamente non veritiera, scritta da un giornalista decisamente disinformato (o che ha ricevuto pessime direttive), l'altra imprecisa che se doveva descrivere un luogo decantandone le bellezze ha fatto il lavoro a metà.

Il primo articolo tratta le sigarette elettroniche, tema a me caro, visto che ne faccio utilizzo da due anni.
Ora, le sigarette elettroniche non contengono metalli pesanti, semmai sono i liquidi che si "svapano" che potrebbero contenerne... Tempo fa a Torino c'era stato un bel sequestro di tali liquidi, di marchi improvvisati, senza la adeguata documentazione a corredo e chiaramente al pm Guariniello si sono drizzate le antenne. Trovo estremamente corretto controllare questi prodotti, ma l'articolo in questione non solo lascia intendere che tutte le sigarette elettroniche contengono metalli pesanti (sottintendendo i liquidi, spero), ma che il "fumo" (in realtà è vapore, che è ben diverso) passivo sia dannoso per chi sta intorno. Già almeno un anno fa avevo letto di un bell'esperimento in cui si era presa in considerazione una stanza completa di filtri e tutto l'occorrente per raccogliere fumo di sigaretta ed analizzarne le conseguenze ed un'altra stanza in cui lo stesso procedimento era stato seguito per il vapore delle sigarette elettroniche. Il fumo aveva impregnato i filtri ed aveva reso l'aria piena di "schifezze", il vapore aveva alterato in modo insignificante l'aria esistente. Perdonate il linguaggio poco scientifico, non sono una ricercatrice, un medico o una scienziata, ma credo che le parole semplici possano andar bene ugualmente. 
Inoltre l'articolo sostiene che il mercato delle sigarette elettroniche sia nelle mani delle multinazionali del tabacco... davvero? Non mi risulta proprio! Anzi, proprio loro stanno studiando il modo di inserirsi nel mercato, ma credo che otterranno scarsi risultati. Chi fumava sigarette di certo non si affiderebbe a loro, se si è deciso di passare alla e-cig forse è anche per allontanarsi da quel mondo.
Insomma, l'ennesimo articolo pieno di inesattezze, tentativi di terrorismo nei confronti di un prodotto che se anche non agevolasse nello smettere di fumare, almeno diminuisce drasticamente i danni provocati dalle bionde tradizionali, questo è il mio pensiero.

L'altro articolo parla dell'isola di Minorca. Ci sono stata due volte e ci tornerei ogni estate. E' meravigliosa! Non scriverò qui il racconto dettagliato di quello splendore, in rete si trovano tante informazioni, ma la giornalista dell'articolo parla di sabbia tendente al biondo ed acque di color smeraldo a sud dell'isola...
Uhm... sicura? No perchè a nord e nord-est sono come le ha descritte, a sud sono così, vi presento la spiaggia di Son Bou:


Invece a nord l'acqua è proprio smeraldina, come a Cala Pregonda:


Poi cita Maò, come il "porto minorchino per antonomasia", perfetto, ma è anche uno dei porti naturali più grandi d'Europa, che è un bel pregio! 
Insomma, l'articolo di per sè è carino, ma certe inesattezze facilmente verificabili e qualche informazione mancata non mi piacciono nemmeno un po'... Scrivere sì, ma scrivere bene credo sia ben altra cosa.

E da qui scatta la riflessione del giorno: se in due articoli di cui conosco bene gli argomenti ho trovato inesattezze (se non balle cosmiche), quanti altri articoli mi prendono per il naso e non lo so? Posso credere a quello che leggo oppure ogni volta mi tocca fare il cagnolino da tartufo e cercare altrove le conferme di veridicità?